Il massaggio metamerico alle gambe rientra sicuramente tra i tanti meccanismi apprezzati e rivalutati come in grado di favorire il corretto funzionamento delle nostre articolazioni.
Le gambe ci sorreggono, ci portano in giro, ci consentono di svolgere il nostro lavoro o quanto meno di recarvisi. Le gambe sostengono tutto il nostro peso, e per questo motivo, più di qualsiasi altro organo, possono risentirne.
Gonfiore, cellulite, cattiva circolazione del sangue, sono solo alcune delle conseguenze addebitabili a questo loro importante ruolo. Ebbene, il massaggio metamerico alle gambe consente di intervenire in maniera efficace su questa determinata area, la quale è collegata sempre alle terminazioni nervose di un organo in particolare. Basta dunque intervenire sui metameri di un dato organo per ottenere risultati, di riflesso, su un altro.
Per agire al meglio, ecco di seguito le 3 manualità di scollamento per un perfetto massaggio metamerico alle gambe.
Un passaggio fondamentale nel massaggio metamerico è quello di trattare il polpaccio, con una buona opera di scollamento. E’ consigliabile quindi, per chi intenda specializzarsi in questo tipo di massaggio, procedere con lo scollamento di tutto il polpaccio, partendo dalla zona del ginocchio fino ad arrivare all’altezza della caviglia.
In genere, questo trattamento ha luogo ponendo il cliente a pancia in su, ma chi intenda ottenere buoni risultati farà bene ad eseguire il trattamento anche nella posizione opposta, facendo però molta attenzione a trattare il retro del ginocchio, una zona ricca di linfonodi, che va manipolata con la dovuta accortezza. Questa operazione garantirà leggerezza ai polpacci, allenterà tutte le tensioni ivi presenti rivelandosi un vero toccasana anche per chi, in genere, soffre di crampi.
Una volta scollato il polpaccio sarà bene procedere con il massaggio metamerico alle gambe nella zona del ginocchio. Per prima cosa sarà bene evidenziare la rotula, tenendola ben distinta dalla sua parte laterale e posteriore, e poi si potrà procedere con lo scollare tutt’attorno in senso orario.
Il corpo, per effetto di questa manovra tipica di un buon massaggio metamerico alle gambe, manda linfa proprio in quella zona così da eliminare tutto quanto di tossico è stato smosso. In quest’area la pelle è più spessa e coriacea, dunque, il consiglio numero uno è quello di eseguire lo scollamento con molta delicatezza.
Quest’operazione non solo contribuirà a migliorare la circolazione e ridurre il gonfiore, ma anche a contenere tutti i possibili dolori che, troppo di frequente, fanno la loro sgradita presenza in questa zona del corpo.
Anche in questa area, quella delle cosce appunto, lo scollamento si rivela una delle manualità fondamentali nel massaggio metamerico alle gambe. A dispetto di quanto il termine induca ad immaginare, tale manovra non ha nulla di invasivo, consistendo, piuttosto, nel pizzicare la pelle delle cosce portandola verso la direzione ideale.
Il consiglio, per eseguire questa manovra al meglio, è quello di partire dalla coscia dall’esterno verso l’interno. L’unica cosa alla quale si dovrà stare molto attenti è trattare con estrema attenzione e delicatezza la zona dell’inguine che è ricca di linfonodi.
Oltre agli altri benefici legati alla riduzione del dolore, questo passaggio fondamentale del massaggio metamerico alle gambe garantisce ottimi risultati anche di carattere estetico, perché allevia cellulite e snellisce le gambe. Particolarmente indicato per gambe stanche, gonfie, con capillari o vene, questo trattamento si rivela ideale anche per chi soffre di dolori all’articolazione dell’anca.
A differenza degli altri, il massaggio metamerico alle gambe non prevede limiti di tempo, potendo esso essere eseguito a lungo e con regolarità. Per ottenere risultati ottimali, si consiglia di procedere sempre dal basso verso l’alto e, in ogni caso, di combinare gli scollamenti su tutte le parti della gambe menzionate.
Si precisa che quelli sin qui descritti sono tecniche e suggerimenti sì, utili ad affrontare al meglio un massaggio metamerico alla gambe, ma che non possono essere improvvisati.
Si richiede una competenza di base nell’esecuzione di questi trattamenti, in assenza della quale è preferibile non cimentarsi, onde evitare di cagionare ulteriori danni.
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