Il famoso punto G femminile del piacere (G-spot), è un'area particolarmente sensibile situata all'interno del canale vaginale a circa 5 centimetri dall'ingresso e precisamente nella parete anteriore. Per molte donne, anche se non per tutte, questa area, più o meno sviluppata, è considerata una zona altamente sensibile ed erogena, capace di far raggiungere l'orgasmo se opportunamente stimolata.
Conosciamo tutti la funzione del clitoride (organo altamente sensibile, di forma simile a un piccolo bottone situato nella vulva) e che la sua stimolazione ha come conseguenza il raggiungimento del culmine del piacere, ma a quanto pare all'interno della vagina, esiste un punto corrispondente al clitoride, il punto G, una zona spugnosa e compatta, formata anch'essa da un fascio di nervi.
Secondo le varie scuole di pensiero il punto G sarebbe addirittura un'estensione del clitoride, un piccolo fascio di nervi sensibile che si trova tra le piccole labbra; per altri invece è una parte della ghiandola di Skene, considerata il corrispettivo della ghiandola prostatica maschile.
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Il punto G viene considerato una zona sensibile che risulta situata all'interno della vagina, ma nonostante la sua collocazione nel canale vaginale è importante precisare che la sua esistenza e la sua sensibilità possono variare da persona a persona.
Non è un'area anatomica chiaramente definita come altre parti del corpo, bensì una zona piú o meno ampia dalla cui stimolazione si può ottenere estremo piacere. Solitamente, in base agli studi effettuati, è possibile individuare il punto G tra la parete vaginale anteriore (a una profondità di circa 5-8 cm) e l'uretra. Riguardo il punto G e la sua collocazione, la ricerca scientifica sulla sua esistenza e funzione è ancora oggetto di dibattito e studio.
Nonostante i numerosi dibattiti e nonostante non tutta la comunità scientifica concordi sull'esistenza del punto G, la maggior parte degli studi hanno dimostrato l'effettiva presenza di questo punto altamente sensibile.
Non si tratta di un falso mito, ma è bene ricordare che questa zona, la sua precisa posizione, la sua sensibilità e il piacere che ne deriva, possono variare da donna a donna. Infatti, in alcuni casi puó essere molto sviluppato, tanto che la stimolazione provoca enorme piacere, fino a portare al raggiungimento dell'orgasmo, in altri casi, la zona può essere piccola e poco sensibile e la relativa stimolazione non ha conseguenze sull’estasi e sul piacere sessuale.
Secondo le ultime ricerche però, parlare di punto G non sarebbe del tutto corretto, in quanto, come già specificato, non esisterebbe un vero e proprio punto, bensì una zona, una zona chiamata CUV (complesso clitoro uretro vaginale).
Il punto G deve il suo nome al ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, poiché si ritiene - erroneamente- che sia colui che lo ha “scoperto”. In realtà Gräfenberg nei suoi articoli non parla mai di “punti particolarmente sensibili”, ma i suoi scritti sono stati travisati da alcune dottoresse che per la prima volta nel 1982 descrivettero il punto G.
In realtà, nonostante non ci siano evidenze scritte, sembra che la conoscenza del punto G risalga a tempi più antichi, quando in Oriente si tendeva a credere che oltre al clitoride, esistesse un'ulteriore zona erogena. Più tardi, nel XVII secolo, un medico olandese ipotizzó l'esistenza di un punto particolarmente sensibile, collocato all'interno della vagina.
Scientificamente la funzione assunta da questa area, non è del tutto chiara. Al contrario peró, ciò che è assodato è che la stimolazione del punto G, considerata una zona altamente erogena, permette di provare un intenso piacere durante la maturazione o il rapporto sessuale.
Grazie alla manipolazione e a tocchi delicati, ma profondi, è possibile raggiungere e mantenere una forte eccitazione sessuale, che può condurre anche all'estasi. Alcune donne, tramite la stimolazione di questa zona possono ottenere addirittura orgasmi molto più intensi, come l'orgasmo tantrico, ma è assolutamente necessario ricordare che non tutte le donne percepiscono la stessa sensibilità al tocco.
Il punto G è una zona nascosta situata nella parte anteriore del canale vaginale a circa 5-8 cm dall'ingresso. Essendo un'area e non un punto preciso e considerando che per ogni donna è diverso in quanto l'area può essere più o meno estesa, più o meno sensibile, trovare il punto G non è necessariamente immediato.
La posizione per raggiungerlo pertanto è altamente soggettiva. La tecnica migliore è quella di inserire due dita all'interno della vagina e tastare delicatamente fino a trovare quella parte spugnosa e sensibile definita come punto G, nella parete anteriore.
Ciò che è molto importante è non avere fretta e non essere precipitose; è fondamentale imparare a conoscere intimamente il proprio corpo e le sue reazioni a determinati tocchi, senza strafare o fare pressione eccessiva, cosa che potrebbe provocare fastidio.
Per stimolare il punto G ci sono diverse tecniche e soprattutto si possono utilizzare “strumenti diversi” e uno dei modi migliori per farlo è con il massaggio Yoni.
Innanzitutto è bene ricordare che la stimolazione deve essere dapprima molto delicata e leggera, per evitare di provocare fastidi.
Le sensazioni che si percepiscono dalla stimolazione di questa area, sono diverse da donna a donna e soprattutto possono essere discordanti: non è sicuro che ogni donna apprezzi. Di qui, l'importanza di essere delicati.
Altre donne invece, una volta presa familiarità con questa zona e con la propria anatomia, possono azzardare anche movimenti più decisi e profondi. Il punto G può essere stimolato dalla donna stessa tramite l'inserimento di due dita all'interno del canale vaginale, con lo scopo di trovare questa area.
Manipolare e arrivare in questa zona può essere anche compito del partner che tramite le mani, durante il rapporto sessuale, si occupa di raggiungere il punto G per provocare piacere alla sua partner.
La stimolazione può avvenire anche con la penetrazione, durante l'atto sessuale vero e proprio, anche se alcune posizioni aiutano più di altre. Ultimo, ma non per importanza, per stimolare il punto G si possono anche usare diversi oggetti, conosciuti come sex toys e di cui ci occuperemo a breve.
Non esiste una regola precisa e uguale per tutte circa la stimolazione del punto G e le posizioni con cui praticare autoerotismo. Esistono però, alcune posizioni testate da molte donne, che risultano essere consigliate per stimolare al meglio questa area sensibile e provare piacere.
Le posizioni che offrono più libero accesso al punto G, possono essere le seguenti:
Come già anticipato, è possibile arrivare al punto G e stimolarlo, tramite particolari e appositi oggetti, che noi tutti conosciamo come sex toys. Tra i tanti e le tante categorie, il miglior sex toys per stimolare il punto G è il vibratore.
Ovviamente di vibratori ne esistono di tantissimi tipi, materiali, intensità e forme, ma nel nostro caso, quelli da preferire sono sicuramente i vibratori con una certa angolazione, volti proprio a stimolare questa zona. Solitamente questo tipo di vibratori, che possono essere più o meno lunghi, più o meno grandi, hanno una punta leggermente più larga e angolata, quasi a formare un piccolo uncino.
Questo particolare tipo di forma permette al sex toy, se posizionato correttamente, di toccare la parte anteriore della vagina, la zona dove è più o meno situato il punto G, e stimolarlo. Come già accennato, per trovare il punto G è essenziale avere pazienza ed essere delicati, provando posizioni diverse e stimolazioni diverse.
Grazie al vibratore sarà possibile stimolare ulteriormente questa zona erogena anche grazie ai diversi gradi e intensità di vibrazione del sex toy. Come detto poc'anzi, di vibratori ne esistono moltissimi, ma se l'obiettivo è quello di stimolare il punto G, bisogna ricordarsi di prediligere quelli con la punta curva.
Per trovare il punto G bisogna inserire le dita all'interno del canale vaginale e premere con le dita verso l'alto. Grazie alla pressione nella parte anteriore della vagina, con delicatezza e pazienza e sospettato ascoltando le reazioni del proprio corpo, sarà possibile individuare un piccolo avvallamento che corrisponde più o meno, al famoso fascio di nervi.
Tramite la pressione leggera delle dita si può individuare un leggero avvallamento dove la mucosa risulta più rugosa e iniziare a stimolare questa zona e le parti subito circostanti. Abbiamo trovato il punto G se la stimolazione di questa zona provoca particolare piacere.
Per massaggiare questa zona erogena è bene introdurre due dita (indice e medio) all'interno del canale vaginale, spingere le dita verso l'alto e la parte anteriore. Quando si riesce a trovare il punto G è possibile stimolarlo come si vuole, tramite piccoli tocchi, tastando leggermente, o accarezzando. Per una guida pratica illustrata, vedi il massaggio Tantra Yoni. Per massaggiare questa zona si possono utilizzare anche sex toys.
Il punto G maschile non è altro che il punto L (iniziale di colei che lo ha scoperto), conosciuto anche come punto P, in quanto si trova all'interno del retto in corrispondenza della ghiandola prostatica, più o meno tra testicoli e ano. La stimolazione di questa zona erogena, tramite il massaggio prostatico, può portare all'orgasmo.