Shiva è una delle divinità principali della cultura induista e insieme a Brahma e Vishnu, è uno dei tre componenti del Trimurti, la divinità a tre teste simbolo della creazione. Shiva rappresenta la distruzione, ma contrariamente a ciò che si possa pensare, non si tratta di una distruzione in termini negativi, poiché Shiva disintegra e dissolve tutto ciò che è malevolo, ignorante e legato alla morte, per poi ricostruire, ricreare, partendo da basi positive.
Il suo nome infatti è legato alla creazione, deriva dal sanscrito e significa "benigno", "auspicio", pertanto egli rappresenta tutta l'energia che sta alla base di ogni trasformazione dell'universo. Il Dio Shiva appare anche nella cultura Buddhista, nella quale non viene celebrato come un Dio, bensì un'entità che si prostra davanti al Buddha compassionevole per ottenere la Buddhita, ossia il risveglio della mente, la consapevolezza di sè, la saggezza e la purificazione da ogni contaminazione, al fine di ritrovare la propria spiritualità.
Il Dio Shiva essendo considerato il Signore assoluto di tutti gli esseri, è anche conosciuto con altri 108 nomi, ognuno dei quali rappresenta una sua diversa dimensione. Di seguito ne indichiamo alcuni, tra i più conosciuti:
Attorno alla figura di Shiva vi è un forte simbolismo, che andremo a spiegare tramite i modi con i quali esso viene raffigurato:
Il Dio Shiva può essere rappresentato in altri modi:
Nel Tantra Yoga ogni volta che si parla del Dio Shiva, si fa riferimento anche alla sua consorte, la sua controparte, la Dea Shakti, che rappresenta l'energia femminile lunare che da origine al mondo. Secondo la leggenda Shiva è Shakti risiederebbero insieme ai loro figli, Skanda e Ganesha, sul monte Kailash, infatti alcuni dei tanti nomi di Shiva confermano che egli è Signore del Kailash.
Shiva e Shakti infatti rappresentano le energie sessuali, rispettivamente maschili e femminili e spesso vengono raffigurati insieme (ad esempio nella posizione Yab Yum del sesso tantrico) a simboleggiare il dualismo di ogni cosa, due parti contrapposte che si integrano e si intrecciano perfettamente. Secondo la cultura induista Shiva avrebbe anche una "seconda" moglie, Parvati, Dea che simboleggia l'amore devoto, la fertilità e la devozione, anche se in realtà Parvati non sarebbe altro che la reincarnazione di Shakti.
Tutto ciò che ci è stato tramandato nel tempo sul Dio Shiva arriva da fonti e testimonianza antichissime, per cui non è semplice trovare informazioni univoche sulle origini del Dio. Secondo la tradizione induista e vedica, Shiva avrebbe avuto origine dal cacciatore e Dio della tempesta Rudra, che veniva chiamato appunto Shiva, quando riusciva a tenere sotto controllo il suo potere, per cui la forza distruttiva di Rudra si è placata, lasciando spazio alla calma meditativa di Shiva.
Secondo un'altra leggenda gli Dei Brahma e Vishnu si stavano contendendo il primato di Dio più forte e potente, quando improvvisamente apparve una colonna ardente, le cui radici affondavano nel punto più alto del cielo e nel punto più profondo della terra. Brahma e Vishu, in contesa, per dimostrare le loro capacità, si trasformarono rispettivamente in un'oca e in un cinghiale e raggiunsero i poli opposti per trovare le radici della colonna, ma senza successo.
Quando tornano al punto di partenza apparve l'immagine di Shiva all'interno del pilastro, che fece capire loro di essere parte di una trinità di Dei potenti e sovrani dell'universo e dell'infinito, il Trimurti, del quale abbiamo parlato precedentemente.
La cultura che venera il Dio Shiva prende il nome di scivaismo e l'obiettivo di coloro che la seguono è quello di liberare la propria anima da tutto ciò che la confina al mondo terreno e trascendere, arrivare a una vera e propria rinascita, attraverso: