Massaggi orientali

Testi tantrici

I Tantra sono dei veri e propri testi tantrici di origine antichissima e ci sono stati trasmessi dal lontano oriente, più precisamente nella zona delle indie. Questi testi sono dei veri e propri libri sacri che sono stati scritti come se provenissero dalle divinità stesse.

I tantra costituiscono delle vere e proprie opere composte da discipline esoteriche, includono elementi filosofici e psicologici e rimandano a quelle che conosciamo come tradizioni induiste e buddiste.

In riferimento alle religioni appena accennate infatti, i tantra hanno origini ben più antiche di esse, e per la verità, non sono i tantra a contenere elementi induisti, o buddisti, ma viceversa; le basi di queste due dottrine sono riscontrabili proprio nel tantrismo e nei tantra.

Quando nacque la disciplina del tantrismo, questa veniva trasmessa per via orale dai vari maestri che si succedevano, uomini o donne che fossero (il tantrismo infatti, ha una matrice fortemente matriarcale, quindi non è una rarità trovare donne al potere).

I primi testi di cui si hanno tracce, iniziano a comparire intorno al VI secolo d.C. relativamente molto tardi se pensiamo alla nascita del tantra. La lingua usata è quella sanscrita, così come l'origine di tutte le parole legate al tantrismo.

Questi testi contengono informazioni di diversa natura, come per esempio elementi di Alchimia, iconografia, simbolismo e riti esoterici, inoltre pur parlando spesso per aforismi da interpretare, spiegano quali sono gli aspetti principali della dottrina tantra, i vari rituali tantrici, il comportamento da tenere, la vita degli adepti, i metodi per acquisire la “conoscenza” e contengono riferimenti specifici alla disciplina dello yoga.

Alcuni testi tantrici danno più importanza alla Presenza, altri all'esplorazione del corpo anche tramite la Sessualità come avviene nel sesso tantrico (l'accoppiamento tra Shiva e Shakti simboleggia l'unione divina dell'energia maschile con quella femminile) e nel massaggio Tantra, dove uomo e donna esplorano il corpo dell'uno e dell'altra stimolandone i rispettivi Chakra elevando l'energia e la consapevolezza corporea e spirituale.

Concetto comune in questi testi è il "liberato in vita", indicando la possibilità di sciogliere i nodi karmici senza necessità di passare attraverso molteplici reincarnazioni. Ciò che emerge negli insegnamenti tantrici è il non rinunciare alle esperienze materiali, poiché l'esperienza corporea è parte fondamentale del percorso spirituale.

I più noti testi tantrici

Il mondo dei testi tantrici è vastissimo, si ritiene che tra volumi, appunti e pagine siano esistiti decine di migliaia di volumi, ma al giorno d'oggi siamo a conoscenza di circa 500 testi tantrici, provenienti da epoche e lignaggio differenti, alcuni dei quali non sono neanche mai stati tradotti dalla lingua originale.

Tra i testi arrivati sino a noi, alcuni tra i più conosciuti sono:

  • Tantrāloka: scritto da un filosofo indiano intorno al X e XI secolo d.C. si tratta di un'opera scritta in versi composta di 37 capitoli, ognuno con un diverso tema trattato. Il filosofo Abhinavagupta con questo volume tenta di dare una panoramica completa di tutto ciò che riguarda la disciplina tantrica, fa infatti riferimento e cita diversi testi più antichi. Nel Tantrāloka l'autore fa riferimento a un saggio (Durvāas) che fu incaricato dal Dio Shiva di diffondere i suoi insegnamenti, il quale a sua volta incaricó i suoi 3 figli di scrivere 28 testi relativi alla dottrina dualista e dualista/non dualista, chiamati Āgama e 64 testi non dualistici.
  • Vijñānabhairava Tantra: non è un testo intero, ma un capitolo di un'opera più estesa di nome Rūdrayāmala Tantra, di origini divine. Nonostante non ci siano indicazioni precise, si ritiene che il Vijñānabhairava Tantra sia stato scritto nel IX secolo e consiste in una sorta di manuale in cui viene spiegata la disciplina dello yoga e del tantra yoga. Il testo si presenta come un vero e proprio dialogo tra la Dea Pārvatï e il suo consorte, il Dio Śiva, in cui la Dea pone delle domande Śiva, il quale le risponde amorevolmente. Nelle sue risposte Śiva elenca 112 insegnamenti legati al tantra, esposti in modo irrazionale e simbolico, così da permettere alla Dea di raggiungere la conoscenza.
  • Spandakārikā e Śivasūtra: opere attribuita al filosofo e mistico indiano Vasugupta e a un suo discepolo e scritte nell’VIII e IX secolo. Queste due opere sono il fondamento teorico della dottrina Spanda, nella quale si parla di una realtà trascendentale immaginata dal Dio Śiva.
  • Kulārņava Tantra: sezione dell'Ūrdhvāmnāya Tantra, un volume perduto e scritto tra l'XI e il XV secolo. Il Kulārņava Tantra contiene una serie di insegnamenti esoterici e spirituali rivolti esclusivamente a coloro che seguono la scuola e la dottrina Kula. Nel testo viene spiegato che la creazione del mondo si deve agli Dei Śiva e Śakti uniti indissolubilmente in un abbraccio senza fine. Nel testo si spinge il lettore a divenire un tutt'uno con il divino attraverso rituali basati su vari “mantra”.
  • Shandilya Sutra: uno dei primi testi relativi alla dottrina Pancharatra, movimento religioso induista. Questo testo fa parte della raccolta Pancharatra Samhitas, un insieme di testi che descrivono la cosmologia, varie dottrine filosofiche indu, nonché precetti sulla pratica della meditazione tantrica e dello yoga.
  • Kubjikāmata Tantra: è un testo tantrico dello Śaivismo che si focalizza sulla dea Kubjikā integrando pratiche rituali, simbolismo e filosofia, promuovendo una spiritualità che coinvolga anche i sensi fisici attraverso l'esperienza diretta del corpo. Affronta argomenti come mantra, yantra, e mudra, con un approccio complesso che richiede solitamente un maestro esperto per comprendere tali insegnamenti.